Gara di pesca a drifting Bellaria 2017
E’ una bellissima giornata di luglio quando il nostro team esce dal porto di Bellaria, l’occasione è la gara indetta dal circolo nautico di pesca a drifting, è un buon momento perchè i tonni in adriatico ci sono e le previsioni sono buone, la temperatura invece sembra da inferno dantesco e verso le 10 di mattina la calura sul gommone è notevole, più che la temperatura però ci preoccupa il fatto che le abboccate non ci sono e dato che si tratta di una gara non è buon segno. Dalle altre barche arrivano notizie non incoraggianti pare che qualcuno abbia allamato delle verdesche e dei tonnetti ma non il tonno.
Pesca a drifting – Il campo di gara
Avevamo deciso di andare verso il largo del campo di gara perchè avevamo un idea di dove potavamo trovare il Re dell’Adriatico, il tonno appunto ma la scelta non ha pagato, abbiamo ancora due ore e decidiamo di spostarci verso riva tanto ormai perso per perso conviene rischiare e spostarsi in una batimetrica differente per tentare il tutto per tutto così ci lasciamo andare alla deriva su una leggera corrente da nord che ci porta di taglio verso terra.
Il sardamatic va che è un piacere, abbiamo ancora tanta sarda da finire e Roberto, oltre che mantenere piena la macchina, pastura a mano tagliuzzando direttamente da una delle cassette, la scia che lasciamo è notevole e sulle due canne da 80 libbre filate a poppa abbiamo esche importanti come dimensioni, se deve arrivare che arrivi grosso almeno si recupera il tempo perduto, ma dopo un oretta ancora non si vede ancora nulla ed il caldo ormai si stà facendo sentire alla grande quando improvvisamente una delle due frizioni dei Penn montati sulle canne comincia a cedere decine di metri di filo alla volta….E’Partito!!!
Pesca a drifting – Il combattimento
La pesca a drifting è anche questo, ore ed ore di attesa con la consapevolezza che il Re è li da qualche parte e che prima o poi finirà per percepire le nostre esche….
L’emozione a bordo è incredibile e la reazione fulminea, mentre il comandante si appresta a togliere di mezzo la canna che non serve metto in moto ed innesto la retromarcia per andargli dietro in quel momento ci accorgiamo che ha dimezzato il monofilo presente in bobina ovvero si è portato via più di 300 metri solo alla partenza il che ci fà capire che le dimensioni sono notevoli e non possiamo rischiare di farglielo finire.
Ed è così che Roberto comincia a chiudere la frizione, è un pescatore esperto e non sbaglia la trazione ma il bolide non accenna a fermarsi e ha ormai quasi finito il monofilo rimasto, è partito diritto in direzione contraria alla corrente ed alla poppa del battello il che non ci consente manovre veloci se non a rischio di tagliare il filo con il piede del fuoribordo.
Mentre ci preoccupiamo di salvare la situazione succede il disastro, improvvisamente non tira più…..O è partito nella direzione contraria o l’abbiamo perso!!! Una cosa del genere non può capitare nelle gare di pesca a drifting, lo sconforto a bordo è notevole, era allamato bene e non riusciamo a capire, benchè sicuramente di ragguardevoli dimensioni, come possa aver tagliato il monofilo oppure aperto un amo da tonno dei migliori fatto sta che abbiamo dovuto attendere di reimbobinare tutto il filo che si era preso per capire… e quando finalmente arriviamo alla fine il mistero si svela da solo, l’amo non c’è!!! Si è slegato….
Pesca a drifting – Il Disastro
Il tipo di nodo che il comandante aveva fatto è uno dei più collaudati nelle competizioni di pesca a drifting ed anche se non crimpato data la robustezza del filo non avrebbe dovuto creare problemi e invece alla fine è stato proprio lo spessore elevato di quest’ultimo a far si che il nodo non si serrasse correttamente ed arrivasse ad aprirsi andandosene assieme al nostro tonno gigante e ai due sgombri che Roberto ci aveva messo su come esca…
Morale della favola l’emozione è stata grande ma torniamo in porto senza niente, la gara di pesca a drifting è terminata, è una gara di circolo e ci servirà da insegnamento per la prossima volta, il cocktail di benvenuto e la cena con la premiazione degli equipaggi ci sapranno far dimenticare il tutto davanti ad un buon calice di vino e ai racconti di pesca e pesci giganteschi che inevitabilmente ne scaturiranno. Meno male che qualcuno il tonno lo ha preso!
Commenti recenti