Il mezzo marinaio un accessorio nautico indispensabile
il mezzo marinaio o gancio di accosto o anche alighiero come si diceva in origine, è senz’altro il primo accessorio che un diportista deve considerare di avere a bordo perchè è di un utilità estrema.
Il termine (che deriva dalla parola latina mesonauta) indica anche il mozzo di bordo ovvero il marinaio non ancora formato ed esperto (mezzomarinaio) ed è senz’altro il metodo migliore di definire questo attrezzo che svolge effettivamente una funzione quando ci si trova da soli a bordo talmente utile nell’agganciare oggetti o respingerli da diventare indispensabile quanto un altra persona a bordo.
La funzione del mezzo marinaio
È l’utilizzo che se ne può fare che lo fà diventare uno strumento fondamentale infatti il mezzo marinaio più o meno lungo, telescopico o fisso è una vera e propria estensione del braccio e della mano del diportista, serve per recuperare cime, agganciare gavitelli per l’ormeggio o semplicemente spingersi lontano dalla banchina alla partenza o per evitare urti con altri natanti o con pontili pali ed altre strutture fisse.
Come usare correttamente il mezzo marinaio
Il mezzo marinaio abbiamo capito essere molto semplice ed intuitivo da utilizzare nel senso che la semplice forma è più chiara di un libretto di istruzioni ma ci sono diversi errori che è possibile fare anche una volta capito come utilizzarlo, vediamo quali:
1- Il mezzo marinaio non và mai riposto in un gavone nascosto ma piuttosto fissato in una posizione che ne renda immediato l’accesso e l’utilizzo al fine di non comprometterne l’utilità andando magari a sbattere o mancando l’ormeggio perchè non si è avuto il tempo di prenderlo…
2- È un attrezzo non una persona se usato male può fare l’esatto contrario di quello che gli si chiede (ma questo accade anche alle persone purtroppo).
3- Non è indistruttibile quindi và utilizzato con attenzione sopratutto in fase di spinta (allontanamento) per non rovinarlo ed in presenza di persone và ovviamente brandeggiato con cautela.
Modelli e Materiali del Mezzo Marinaio
In origine era un asta di legno con sopra fissato un gancio a cappuccio ed un chiodo o una vite a fissarlo esattamente come accade per gli attrezzi agricoli, rastrelli forconi ecc. e nell’edilizia badili zappe e quant’altro, la Sua origine quindi risale senz’altro alla notte dei tempi nel senso che non è dato stabilire chi l’abbia inventato ma sicuramente deriva da un bastone o pertica a cui si è applicato un gancio per poter tirare a se oltre che spingere, è quindi sempre composto da due parti, l’asta ed il puntale.
i mezzi marinai di oggi, ovviamente oltre a quelli classici in legno (che vengono ancora prodotti), sono in materiali compositi e più tecnologici rispetto a quelli di una volta, materiali che vanno dal leggero e robusto alluminio al carbonio e all’abs fino all’inox o alle plastiche più rigide per i puntali.
I modelli delle aste sono in sintesi due, fisso e telescopico, il fisso è senz’altro più robusto come asta ma è anche più complicato da riporre dato che non si può accorciare. I puntali invece sono diversi e dedicati in base alle funzioni che si vogliono assegnare all’atrezzo la punta classica arrotondata che serve per spingere, il gancio rivolto verso l’interno per tirare a se oggetti o cime, la forma a bitta per passarvi una cima in mezzo molto utile per allungare cime o gasse o addirittura modelli per passare le cime e riprenderle nei gavitelli come lo scrubbis catching o il jolly hook tra i più famosi.
Vi sono poi mezzi marinai con funzioni particolari integrate nell’asta che può diventare un remo nel caso del mezzo marinaio dotato di pala all’estremità opposta che può fungere anche da pagaia di emergenza risultando così utile anche come dotazione di bordo, ma addirittura con pompa di sentina a stantuffo integrata nell’asta azionabile come una pompa da bicicletta per pompare acqua o liquidi fuori dall’imbarcazione. i modelli ormai non si contano e sono tutti reperibili nelle reti dei vari store nautici sia online che fisici.
Come scegliere il mezzo marinaio
Veniamo alla scelta, più la barca è grande più ci vorrà un mezzo marinaio grande? Come diceva una pubblicità di un famoso pennello di tanti anni fà? No, questo può valere per la lunghezza ovvero quanto fuori bordo dovremo sporgere il nostro attrezzo per utilizzarlo. Un fattore da tenere in conto per stabilire quanto debba essere lungo quello che ci serve. Un buon sistema per verificarlo è fare un giro del bordo libero a imbarcazione ferma ed ormeggiata cercando con un asta di toccare da bordo tutto ciò che vorremmo poter afferrare per ormeggiarci o spingere per allontanare la barca, se riusciamo a raggiungerlo allora quella è la lunghezza che ci serve.
In linea di massima però è con l’esperienza che si sceglie quello più adatto perchè le caratteristiche di un imbarcazione e le esigenze di ormeggio possono essere molteplici ed è per questo che l’offerta di mezzi marinai al giorno d’oggi è oltremodo varia.
I sistemi per fissarlo
Se non viene riposto il mezzo marinaio si può rivelare un impiccio scorrazzando quà e là per la barca può diventare un pericolo per i piedi o peggio cadere in acqua, è quindi necessario riporlo o fissarlo, per riporlo come abbiamo già accennato è senz’altro preferibile il telescopico mentre se si desidera fissarlo in coperta a nostro avviso il fisso è imbattibile oltre che robusto ed economico, a questo proposito esistono diversi sistemi per fissarlo che vanno dagli elastici per le drizze sulle barche a vela fino alle clips in materiali plastici da paratia per gli open o i cabinati a motore.
Il mezzo marinaio, un attrezzo tuttofare
Solo dopo un pò che lo si adopera si capisce quale sia l’effettiva potenzialità di questo oggetto al punto tale che dopo averci montato accessori, averne magari cambiati più tipi ci si lega a tal punto che è la prima cosa che si controlla di avere in barca e spesso quando la si vende e si intende acquistarne un altra difficilmente lo si lascia a bordo…..Insomma la barca si vende ma il mezzomarinaio quasi sempre NO.
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