L’effetto coronavirus
L’ effetto coronavirus e le sue conseguenze, che sulla nautica ed il suo comparto saranno senz’altro notevoli se la situazione non si risolverà in tempi brevi…. Cosa cambiera per gli operatori del settore? Senz’altro le forniture provenienti dalla Cina subiranno dei ritardi che non è possibile al momento quantificare data la situazione di questo paese che stà combattendo una feroce battaglia contro il nuovo virus e che ha tutta la nostra solidarietà in questo. Molte fabbriche nei distretti interessati ovviamente sono chiuse ed i dipendenti in quarantena.
E’ un dato di fatto che moltissimi componenti nautici sono prodotti in Cina e come per migliaia di altri prodotti ci si aspetta ovviamente un calo delle forniture (una delle ragioni di malumore delle borse mondiali).
Ma il coronavirus avrà anche altre conseguenze, Il comune di Sanremo ad esempio doveva ospitare a maggio il congresso internazionale dell’icomia che riunisce tutte le associazioni che si occupano di nautica e che in origine doveva svolgersi a Zuhai (Cina) la decisione era stata presa in ottemperanza con le direttive dell’emergenza sanitaria presente in quel momento in Cina ed il comune con un comunicato del sindaco aveva espresso vicinanza e solidarietà a questo paese gravemente colpito da un evento del genere ma esprimeva anche soddisfazione per l’importanza che potrebbe rivestire il congresso per la città sempre che si sia risolta l’emergenza anche da noi.
I nostri diportisti bloccati nei porti
Le nuove delibere prese a causa del coronavirus dal ministero della sanità prevedono infatti che qualsiasi imbarcazione in entrata che non rientri nello stesso porto di partenza deve svolgere la “Libera Pratica Sanitaria” che normalmente si svolge per le barche in entrata dai paesi extra-ue e che prevede che si esponga all’arrivo una bandiera gialla e non si attracchi finchè non si riceve il permesso dell’autorità portuale che dopo averlo concesso e provveduto a misurare la temperatura dei componenti l’equipaggio a bordo, provvederà ad ormeggiarla ed a porre gli occupanti in quarantena.
La stessa delibera ha di fatto negato anche la navigazione per diporto costringendo le barche italiane nei porti e negando ai loro armatori a seconda delle zone anche la possibilità di visitarle dato che non si tratta di uno degli spostamenti definiti come necessari.
Le aziende italiane
Le aziende italiane invece aspettano la fine della quarantena e l’apertura della stagione per capire come evolverà la situazione da noi, sia come pubblico (presenze nei negozi) sia come interesse (tutto il mondo ha altro a cui pensare in questo momento) verso un comparto già di per se gravemente colpito dalle gabelle e dagli adempimenti burocratici imposti nel tempo dai vari governi che si sono succeduti e che ancora sembrano non avere capito l’importanza della nautica per un paese con migliaia di chilometri di coste come il nostro.
La parte che preoccupa di più infatti è rappresentata proprio dalle presenze nei negozi che una volta riaperti al pubblico potrebbero vedere un calo delle presenze date le quarantene e il fatto che la gente abbia al momento cose più urgenti a cui pensare e sappiamo benissimo come certi comportamenti di per se assurdi abbiano caratterizzato altre emergenze come per le incette di pane nei supermercati durante la prima guerra del Golfo.
Speranze e vaccini
In tutta questa confusione pare che un azienda farmaceutica statunitense, la Moderna abbia annunciato in questi giorni di essere vicina alla sperimentazione sull’uomo del vaccino contro il coronavirus che ha dato risultati positivi sugli animali ed è quindi in fase avanzata.
Moderna ha inviato fiale di vaccino dal suo impianto di produzione di Norwood, Massachusetts e all’Istituto Nazionale delle Allergie e Malattie Infettive di Bethesda.
L’istituto per la fine di aprile potrebbe iniziare un test clinico su circa 20-25 volontari sani, testando se due dosi del vaccino sono sicure e inducono una risposta immunitaria in grado di proteggere dall’infezione.
I primi risultati però non saranno disponibili prima di Luglio o Agosto e come sappiamo per quel periodo le influenze (compreso questa) saranno sparite a meno che non si scopra qualcosa di più al momento il Covid-19 è un virus influenzale che può avere complicanze respiratorie su persone anziane e con patologie pregresse.
Pare tra l’altro che il coronavirus stia mutando e come sostengono i medici che lo stanno studiando le mutazioni siano state al momento almeno due, una in negativo che ne ha aumentato la trasmissibilità ed una invece positiva che ne ha abbassato la pericolosità e con essa l’indice di mortalità; ma la cosa che lascia perplessi è il fatto che nei paesi caldi come India, Indonesia, Bangladesh che sono a stretto contatto con la Cina ed in Africa i contagi siano poco numerosi il che sembra sostenere la teoria che come per le altre influenze il caldo possa mitigare o porre addirittura fine a questa situazione.
Il comparto nautico
Tornando alla nautica invece se non sarà il coronavirus a cambiarne la situazione sarà senz’altro quest’ultimo a far si però che gli operatori del settore di concerto mettano in atto iniziative sia per proteggere la propria azienda ed i propri dipendenti con la chiusura delle aziende, sia per non perdere pubblico in un momento così difficile per l’imprenditoria nautica. Ma come? Le soluzioni in nostro possesso non sono molte ma l’informazione ben fatta, la comunicazione con il cliente e la pubblicità in questo momento sono le uniche armi a disposizione per fronteggiare un nemico invisibile e pericoloso, in poche parole Buon Vento a Tutti!!
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